Mettere a confronto queste offerte non è un compito facile: ciascuna di esse prende in considerazione parametri e indicatori differenti e questo incide sul valore comunicato sinteticamente al mercato. Ecco perché, prima di lasciarsi conquistare da una promozione, è consigliabile esaminare a fondo il foglio informativo che dovrà essere consegnato dalla banca prima della firma. Successivamente, non sarà più possibile contestare quanto si è accettato tramite la sottoscrizione.
Le voci più importanti, oltre all’Euribor (tasso ufficiale al quale si scambiano denaro le grandi banche europee e che costituisce il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile), sono il Tan (Tasso anno nominale) e il Taeg (Tasso annuo effettivo globale): il primo indica il saggio di interesse che viene applicato dall’istituto di credito sull’importo del finanziamento. Serve per calcolare, mese per mese, la spesa in interessi che il cliente dovrà corrispondere. Per cui la spesa mensile sarà pari al Tan diviso 12 (il numero dei mesi dell’anno), moltiplicato per il debito. Il Tan non comprende, però, gli oneri accessori (ad esempio gli interessi, le spese di assicurazione e quelle di istruttoria e apertura della pratica di credito), che fanno invece parte del Taeg, calcolato sempre in percentuale, ma su base annua.
Non sempre, comunque, il Taeg dichiarato corrisponde ai costi complessivi posti a carico del debitori. Alcuni contratti non includono nell’ammontare le spese di estratto conto, di rifornimento carburante e l’anticipo contante (che può essere previsto per le operazioni di prelievo di contante presso gli sportelli automatici).
Pertanto, prima di stipulare un contratto è sempre bene informarsi su cosa comprendono le voci riportate. Ricordando, in ogni caso, che dal calcolo dei costi restano in ogni caso escluse le somme che occorre pagare per l’inadempimento di un obbligo contrattuale e le imposte di bollo.