Il C.V. rappresenta la carta di presentazione del candidato e in circa due pagine espone gli studi svolti e le competenze acquisite, l’obiettivo professionale e i risultati raggiunti. Il tutto, in modo da attirare l’attenzione del selezionatore.
Dal punto di vista formale, il curriculum dovrà essere breve, scorrevole, l’impostazione è, infatti, ariosa e spaziosa in modo da consentire una lettura rapida e senza sforzi, semplice e chiaro, curato dal punto di vista grafico ed efficace, deve, infatti, riuscire a dare un’immagine brillante di se stessi.
Dal punto di vista dei contenuti, il curriculum è strutturato a blocchi e sviluppato in sezioni:
Dati anagrafici: nome, cognome, indirizzo, telefono, mail, luogo di nascita.
Esperienze formative: studi compiuti in ordine cronologico decrescente, partendo dall’esperienza più recente (master o laurea), fino al diploma superiore (i voti scolastici si possono indicare se sono buoni, altrimenti meglio evitare, mentre è utile annotare l’argomento della tesi di laurea).
Esperienze professionali: occupazione attuale e precedenti, specificando sempre la posizione ricoperta in termini soprattutto di obiettivi e responsabilità, dipendenza, collaboratori e mantenendo un ordine cronologico decrescente. In questa sezione, si specificano eventuali conoscenze ed esperienze acquisite: che cosa si sa fare e in quali campi, con quali metodologie, trasferibilità ad altri settori, punti di forza e di debolezza.
Conoscenza lingue straniere: è opportuno indicare il livello di padronanza relativamente a comprensione del testo, lingua scritta, conversazione, traduzione.
Conoscenze informatiche: linguaggi di programmazione, capacità di utilizzo dei principali pacchetti software, esperienze specifiche su programmi grafici, gestionali, di database.
Interessi extra-professionali
Aspirazioni: progetti per il futuro, ambizioni, aspirazioni lavorative e motivazioni.
Si tratta di soluzioni semplici.