I questionari non sono tutti uguali: alcuni hanno come obiettivo quello di descrivere un fenomeno, altri forniscono una misura di un fenomeno o di un costrutto teorico. Quest’ultimo tipo di questionario costituisce un vero e proprio strumento di misura, mentre il primo è il questionario tipicamente impiegato per condurre sondaggi.
Per prendere decisioni ci occorrono informazioni, e nella vita quotidiana siamo in grado di reperirle nei modi più disparati. L’accuratezza delle informazioni che raccogliamo è in grado di determinare la probabilità di prendere la giusta decisione. Tuttavia, spesso ci accontentiamo di poche informazioni o di informazioni parziali, basandoci su euristiche o “scorciatoie cognitive”. Al contrario, in contesti professionali, come nel caso della ricerca scientifica e di marketing, non possiamo fare affidamento su queste strategie e abbiamo bisogno di strumenti il più possibile validi e affidabili.
Per raccogliere informazioni in modo economico e obiettivo è possibile impiegare un questionario. Non penso sia il caso di trattare in maniera dettagliata la struttura di questo strumento. Vale la pena ricordare, però, che tutti i questionari sono costituiti da una serie di stimoli (affermazioni o domande) e da una scala risposta per rispondere a questi stimoli (aperta, dicotomica, likert, ecc.).
I questionari, però, non sono tutti uguali: alcuni hanno come obiettivo quello di descrivere un fenomeno (ed eventualmente definire una tassonomia), altri forniscono una misura di un fenomeno o di un costrutto teorico (e possono essere impiegati per fare previsioni). Quest’ultimo tipo di questionario costituisce un vero e proprio strumento di misura, mentre il primo è il questionario tipicamente impiegato per condurre sondaggi.
Un’altra differenza sostanziale che esiste tra queste due tipologie di questionari è quanto esplicite sono le domande e le affermazioni che vengono impiegate. Tipicamente, i sondaggi pongono domande esplicite (per esempio, “quale browser usi abitualmente?”). Al contrario, un questionario che miri a misurare un costrutto teorico (come l’usabilità) sarà meno esplicito e tenderà a raccogliere informazioni che, collettivamente, possono fornire una stima del costrutto in esame (per esempio, “esplorando questo sito capisco in ogni momento dove mi trovo”).
Attendibilità e validità
La realizzazione di uno strumento di misura comporta quindi alcune difficoltà aggiuntive rispetto alla realizzazione del sondaggio. Difatti, non solo è necessario circoscrivere l’oggetto di indagine e assicurarsi che le domande poste siano in grado di catturare il fenomeno, ma è anche necessario che la lista di domande o di affermazioni sia attendibile. L’attendibilità è la proprietà di uno strumento di fornire misurazioni che siano affette dal più piccolo errore di misura possibile. I diversi soggetti che rispondono al questionario, i diversi item che lo costituiscono, come pure il tempo che intercorre tra una misurazione e un’altra, sono tutte fonti di errore. Differenti metodi possono essere impiegati per stimare l’attendibilità di uno strumento: il metodo di ripetizione della prova (test-retest); il metodo delle forme parallele, il metodo della divisione a metà (split-half) e il coefficiente alpha di Cronbach. Tutti questi metodi sono in grado di fornire indicazioni sulla coerenza della nostra misura.
La realizzazione di un questionario comporta dunque una fase di validazione che non è indispensabile per la realizzazione di un sondaggio.
Un sondaggio ha obiettivi diversi, legati alla realizzazione di indagini descrittive il cui scopo è quello di fornire una descrizione più accurata possibile di ciò che i soggetti riferiscono di fare, pensare, dire, ecc.. Da questo tipo di indagine emergono indicazioni che contribuiscono a definire l’oggetto di studio e che possono essere estremamente utili per studi successivi.
Un sondaggio può essere uno strumento molto efficace per comprendere quali siano i bisogni e le opinioni delle persone, o per individuare quali siano le modalità migliori per fornire un servizio o un prodotto ottenendo il pieno soddisfacimento degli utenti.
La realizzazione di uno strumento di misura, invece, è spesso legato a una cornice teorica che ne guida la strutturazione e le finalità. Il suo scopo, infatti non è solo conoscitivo, come per il sondaggio, ma mira all’individuazione di modelli predittivi basati su analisi statistiche spesso complesse. Chiaramente ciò comporta dei costi aggiuntivi di realizzazione e tempi più lunghi legati alla fase di validazione.
L’esigenza principale per la realizzazione di un vero e proprio strumento di misura è quella di sottoporre a verifica la validità e la fedeltà delle misure usate, cioè verificare l’esito di quel processo che permette di legare concetti astratti a indicatori empirici (processo noto come “operazionalizzazione”). Quando ci chiediamo se un questionario è uno strumento valido ci domandiamo se esso misura “veramente” le variabili concettuali che intende misurare.
Campionamento
Uno dei vantaggi che l’uso di questionari dovrebbe garantire è di poter ottenere informazioni riferite ad una popolazione numerosa. Perché queste informazioni siano affidabili è però necessaria un’accurata selezione del campione. Le persone che hanno risposto alle domande sono rappresentative della popolazione di nostro interesse? È importante che la risposta a questa domanda sia affermativa, se vogliamo fare affermazioni generali sulla base dei risultati: vogliamo poter dire che il 90% dei navigatori italiani impiega Mozilla Firebird come browser preferito (sai che trip …), non che il 90% degli abitanti di Scasazze di Sotto ecc. ecc.
In generale, possiamo scegliere tra due strategie per ottenere un campione rappresentativo. Possiamo ricorrere a un campionamento stratificato, cioè decidiamo di prendere in considerazione proporzioni di uomini, donne, giovani, anziani, impiegati, operai, ecc. ecc. corrispondenti a quelle esistenti nella popolazione. La seconda strategia è quella di procedere ad un campionamento casuale che però è veramente difficile da ottenere.
Tecniche di indagine come i sondaggi o i questionari hanno in comune la necessità un’attenta valutazione iniziale del target, degli obiettivi e dunque delle informazioni che si intende ottenere; nonché valutazioni relative al budget da investire e alla numerosità del campione disponibile. Più accurata sarà la valutazione iniziale più facile sarà individuare lo strumento adeguato alla ricerca informativa.